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La crisi internazionale in estremo oriente sulle isole Senkaku, che oppone Cina e Giappone, ha portato in evidenza una circostanza ancora non conosciuta dal grande pubblico, non sufficientemente informato su problematiche di tipo strategico militare e geopolitico. Il fatto che gli USA abbiano inviato sui cieli di questi, a prima vista, insignificanti e senza importanza, isolotti antistanti le coste cinesi, dei bombardieri B52, per provocare la Cina, anzichè la solita portaerei, la cui presenza sarebbe stata da sola motivo di ben maggiore timore e preoccupazione per la sicurezza del territorio cinese, pare abbia rivestito un significato concreto e reale. La verità è che, a quanto pare, l'era delle portaerei sia finita per sempre, in conseguenza del fatto che la Cina si è dotata di un'arma micidiale, da essa stessa direttamente concepita, progettata e costruita, in grado di abbattere una portaerei anche ad una distanza di 3000-4000 KM nel mezzo degli oceani. Si tratta del missile antiportaerei DF-21-D, capace di scovare e colpire queste cattedrali del mare, lasciandole senza scampo. Sofisticate strumentazioni, sia esterne che interne al missile, lo rendono inattaccabile a qualunque altro sistema di intercettazione missilistica oggi esistente. Pare sia in condizioni di salire fino ad un'altezza di 50.000 metri e piombare poi, con una precisione assoluta, senza incontrare alcun ostacolo in qualunque metodo di sbarramento di cui le navi possano disporre, sul suo bersaglio, distruggendolo all'istante.