Di Andrea Atzori
La rivoluzione turca non è una primavera araba, come è stato interpretato falsamente dai media occidentali. E' esattamente il contrario. La sollevazione popolare contro Erdogan iniziò all'indomani stesso delle minacce di intervento della Turchia nel conflitto tra esercito siriano e guerriglieri internazionali, in seguito ai colpi di mortaio caduti in territorio turco e provenienti dalla frontiera con la Siria. Non si sa neppure da che parte siano partite quelle cannonate, se dalle postazioni siriane oppure, come più probabile, da quelle dei rivoltosi. Ma il popolo turco ha sempre saputo bene che le intenzioni di Erdogan sono state quelle di dare man forte agli americani ed israeliani contro le nazioni mussulmane impegnate nello scontro di civiltà tra ebrei, cristiani ed Islam. Le manifestazioni di piazza ad Ankara ed in altre parti della Turchia erano già iniziate in quella circostanza. Proprio la paura di una sollevazione popolare contro di lui, fece recedere Erdogan dal suo proposito di attaccare la Siria. La questione degli alberi del parco da abbattere per far posto alla costruzione di un grande centro commerciale è stata solo un pretesto. La rivoluzione turca era già nell'aria e preparata da tempo. Era come un cielo cupo e minaccioso pronto ad esplodere il suo uragano da un momento all'altro. I media asserviti ai regimi occidentali tentano di far credere all'opinione pubblica, che la rivolta turca sia mirata ad affermare rivendicazioni di istanze laiche e democratiche. Si tratta di una falsificazione della realtà di fatto assai chiara ed evidente che non lascia adito a dubbi di sorta. Erdogan ha il popolo contro perchè è visto come un traditore della causa mussulmana, un servo degli Usa e di Israele. La Turchia non può e non deve andare in guerra contro altri Stati mussulmani come Siria ed Iran per favorire Usa ed Israele. Questo vogliono i giovani turchi scesi in piazza a combattere per i loro ideali.