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Guerra in Siria: l'alba della terza guerra mondiale. L'ombra lunga e sinistra dell'apocalisse.

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Di Andrea Atzori

L'intervento americano in Siria era già stato programmato e deciso da lungo tempo. A parte la sua inclusione nella lista nera delle nazioni contro cui scatenare un attacco militare, subito dopo il crollo delle Torri gemelle, a cui è stata preordinata la campagna antislamista della primavera araba, Obama aveva già minacciato il suo diretto coinvolgimento nel conflitto siriano pochi giorni prima del vertice delle più grandi nazioni industrializzate, il G.8 in Irlanda del nord. La speranza dei capi di Stato occidentali era quella di riuscire a piegare la resistenza del Presidente russo Putin, alleato di Assad, consapevole del fatto che gli occidentali, nel colpire direttamente costui, miravano indirettamente a Lui. Dietro le quinte di questo tremendo teatro di guerra, si stanno preparando le condizioni per il terzo conflitto mondiale. E' assai ridicolo questo tentativo di voler illudere e convincere l'opinione pubblica che il problema da cui Obama è assillato sia quello dei bambini siriani morti e dei profughi esuli della guerra disumana in atto. Abbiamo assistito per decenni, alle guerre scatenate dalla Nato in ogni parte del mondo, in particolare in Kosovo e poi in Iraq, in Afganistan ed in Nord Africa. Le immagini delle vittime provocate dai raid aerei delle forze alleate, sono rimaste impresse bene nella mente dei cittadini di tutto il mondo. Il conto delle vittime provocate dagli statunitensi non è stato mai tenuto e divulgato; non si comprende come mai, sia stata, invece, sempre così precisa la contabilità delle conseguenze della guerra procurate dalla controparte. Il presidente Afgano Karzai avrà di sicuro ben scritto nella sua memoria il numero dei bambini uccisi dalle bombe micidiali sganciate dagli elicotteri Usa, senza alcuna giustificazione se non quella dell'odio americano per gli arabi. Da testimonianze raccolte all'interno dell'esercito americano, risultò che questi eccidi compiuti deliberatamente dalle truppe americane, contro le popolazioni inermi del territorio occupato, furono solo frutto dell'odio acerrimo e disumano per il nemico. Senz'alcuna altra giustificazione possibile nonchè plausibile. Le prove di disumanità fornite dal militare americano in territorio bellico sono qualcosa di devastante per la mente umana. Tutto il mondo ha visto e conosce, perfettamente, questa verità; non in condizione di essere contestata da alcun punto di vista, se non quello del cinismo angloamericano, sempre pronto a catalogarli come effetti secondari o collaterali della guerra. Che Obama avesse già programmato a stretto giro di tempo questo intervento militare diretto nella guerra in Siria, era pertanto, cosa assai nota a chi segue l'evoluzione di queste vicende belliche, in cui si stanno decidendo i destini del mondo. Tiriamo un poco le fila del discorso. Quando ancora la guerra era ai suoi inizi, ed Obama già minacciava di voler risolvere la lesione dei diritti di libertà democratica in questo paese islamico, forse il più aperto ai principi democratici, se rapportato ad altri ancora alleati degli statunitensi proprio in questa guerra contro la Siria, la questione delle armi chimiche neppure veniva menzionata. Essa venne posta sul piatto della controversia internazionale che ne seguì, solo dopo che Russia e Cina avevano imposto il loro veto, all'interno del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Obama la usò come pretesto per tracciare la sua ormai celeberrima Linea Rossa, oltre la quale egli non sarebbe stato disposto ad accettare alcuna forma di ostacolo frapposto dalle Nazioni contrapposte militarmente, all'alleanza atlantica. Le sorti dell'esercito dei rivoltosi siriano, prevalentemente composto da terroristi integralisti islamici, nella guerra c.d. di liberazione dal regime considerato autoritario di Assad, stanno precipitando. Un'armata in rotta, nonostante il sostegno incondizionato della Nato. Miliardi di dollari piovuti in armi, equipaggiamenti militari e in vettovaglie, dall'Arabia Saudita e dal Qatar, oltrechè dagli alleati occidentalie e dalla Turchia. La richiesta di intervento diretto della Nato, da parte di costoro, si è fatta vieppiù pressante. L'incipiente sconfitta definitiva in questa sporca guerra, in cui gli americani sono coinvolti fino al collo, brucia il senso di orgoglio della Nazione statunitense, ma, soprattutto, significa la perdita di ogni speranza di realizzare il sogno della classe dirigente USA di imporre il loro dominio su tutto il pianeta Terra, nonchè quella di avere il totale controllo sulle risorse energetiche ancora disponibili, in un momento in cui già si sa essere destinate a completo esaurimento in un assai prossimo futuro. Obama, non vuole accettare la realtà di fatto e, a scadenze predeterminate, lancia moniti alla Siria ed ai suoi alleati, che la sua pazienza è esaurita, che la linea rossa da lui tracciata è già stata superata, che Assad ed il suo esercito hanno fatto uso di armi chimiche contro le popolazioni inermi, per cui, trattandosi di crimini contro l'umanità, egli è autorizzato ad intervenire subito. Dopo il caso Snowden, il giovane analista della NSA, rifugiato in Russia per avere rivelato segreti militari che gettano ombre sinistre sulla credibilità della democrazia americana e la rivolta in Turchia, un'altra tegola cade sulle spalle di Obama. E' il ritorno al potere in Egitto dei militari, che si sono scrollati di dosso il regime di Mohamed Morsi, imposto dagli americani. Il progetto americano sta facendo acqua da tutte le parti ed in tanti cominciano a parlare apertamente di Obama e della sua politica come di un fallimento ineludibile. La CIA, poco tempo fa, all'indomani stesso del rifiuto di Obama di incontrare Putin a margine dei lavori del G-20 a San Pietroburgo, aveva emesso un comunicato ufficiale,  in cui dichiarava essere la questione della guerra in Siria, il problema fondamentale della sicurezza nazionale degli Stati uniti. L'intervento, ormai, scontato della Nato in Siria, potrebbe essere anche interpretato come una delle ritorsioni degli USA contro la Russia, per l'affare Snowden. A rimettere in sella Mister Obama, parrebbe accadere a pennello questo episodio assai grave, ma anche assai strano, di una strage di oltre 1300 bambini, provocata dall'uso di gas nervino, il c.d. sarin, da parte dell'esercito di Assad., che nega, recisamente. Moltissime ombre gravi e severe si agitano sopra questo ennesima accusa proveniente dall'interno delle file dei combattenti terroristi in territorio siriano. La credibilità di costoro è assai dubbia, come lo è quella degli organi informativi da cui è stata lanciata questa notizia di stampa in tutto il mondo occidentale, Al-Arabya ed Al-Jazeera, notoriamente di nazionalità Saudita e, pertanto, coinvolti direttamente nel conflitto. La circostanza non di poco conto che il video è stato caricato il giorno prima dell'attacco contro Damasco sferrato dall'esercito di Assad, a cui i terroristi ricollegano il lancio dei missili di gas nervino. Inoltre, proprio a poca distanza dalla località in cui sarebbe accaduto l'eccidio, erano appena arrivati gli ispettori dell'ONU, alla ricerca delle prove dei precedenti utilizzi di armi chimiche da parte di Assad. Ci si chiede come sia possibile che costui sia stato tanto ingenuo da ricorrere all'uso di queste sostanze micidiali, proprio nel luogo e nel momento in cui erano appena arrivati gli ispettori ONU. Insomma, Assad come un autolesionista, un masochista, votato al suicidio, non come grande stratega militare, vincente in un fronte di guerra in cui tutta la comunità internazionale lo dava già per spacciato e morto senza speranza, sin da subito, non appena le ostilità sono iniziate?Le notizie dell'aggressione con agenti chimici sono state diffuse con dovizia di scene video, che, come detto, sono state inviate alle agenzia di stampa del mondo occidentale, tramite il rappresentante in Europa del movimento dei rivoltosi siriani, che si trova a Londra. Si tratta di una sola persona che di mestiere fa l'immobiliare e che il governo inglese ha autorizzato a fare da trait d'union con gli organi informativi europei. Queste notizie pervenute ai più importanti quotidiani inglesi ed americani sono poi state girate agli altri giornali europei. La verità molto strana, a cui una ragione obiettiva si rifiuta di credere, è che il numero dei morti è andato vieppiù salendo man mano che questa notizia veniva divulgata. Immaginiamo che si è passati da prime stime di poche centinaia di morti a  quella finale di oltre 1300, di soli bambini. Inoltre si conteggiano solo questi, non le altre eventuali vittime di ogni ordine di età e sesso assolutamente non escludibili. Non è ammissibile che il gas faccia vittime solo tra i bambini. Questo tipo di sostanza chimica ha una proprietà, ed è quella di procurare lesioni profonde, anche in piccolissime dosi; basta una gocciolina, per provocare una morte quasi immediata. Non è razionalmente possibile che il numero dei morti sia continuato a crescere, lungo l'arco di alcuni giorni, passando da alcune centinaia a  1300 morti, tutti solo bambini. Inoltre nei video non si vedono i genitori dei bambini, ma questi cameroni in cui sono ammassati i corpi fasciati in lenzuoli tutti dello stesso colore bluastro, che appaiono perfettamente lindi e privi di macchie. Questo gas ha la proprietà di far colare dalla bocca del morente, molta quantità di bava. La bava avrebbe dovuto sporcare il tessuto con cui i cadaveri sono avvolti, ma questo, nel video non risulta. La comunità internazionale è rimasta scossa profondamente, da queste notizie tanto allarmanti. Le accuse contro Assad sono rimbalzate fino al Palazzo di vetro dell'ONU. Il consiglio di sicurezza è stato convocato d'urgenza. Come prevedibile non è stata adottata alcuna risoluzione per l'opposizione ferma e decisa, di Russia e Cina, che considerano queste accuse solo delle provocazioni. Principalmente, per il fatto che le prove dell'eccidio non potevano basarsi solo sulla parola dei terroristi che combattono in Siria sotto l'egida degli americani. La riunione è finita con l'auspicio che l'ONU riesca a fare chiarezza, attraverso un' indagine imparziale. Considerato che gli ispettori ONU già si trovano sul posto, non sarebbe per loro difficile raggiungere questo intento. In realtà, mentre gli americani accusano Assad di essere lui recalcitrante nel concedere l'accesso degli ispettori in ogni luogo in cui vi sia probabilità di trovare le montagne di cadaveri, al contrario, la Russia e la Cina sostengono che la responsabilità relativa ad eventuali difficoltà di eseguire le indagini nel luogo indicato, non sono di Assad, ma dei terroristi, perchè sono loro a controllare quella zona, essendo questa ancora in mano loro. Anche il francese Hollande, promette di scatenare un guerra immediata, essendo i fatti lamentati di una gravità inaudita. La tedesca Merkel considera giustificata una reazione forte contro l'esercito di Assad, chiamato a pagare per le sue colpe. Ban ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, dal Vietnam del sud, lancia moniti spaventosi contro la Siria di Bashar al-Assad. Al mondo non dice però, la verità del fatto che a condurre questa inchiesta c.d. imparziale, l'ONU ha mandato lo stesso svedese che certificò l'esistenza degli arsenali nucleari di Saddam Hussein in Iraq, poi rivelatosi falso, e che costituì il pretesto per scatenare l'inferno in quell'angolo di mondo. Intanto, Barak Obama, affida al pentagono il compito di pianificare l'intervento del suo esercito glorioso ed invincibile contro gli staterelli mussulmani, in Siria. Bella forza, questa di prendersela sempre contro i poveri e gli inermi. Ancora non è dato sapere se la Russia e la Cina, stiano a guardare dalla finestrella come fecero per il Kosovo, la cui aggressione avvenne senza che nessuno intervenisse in difesa delle Nazioni aggredite, nonostante che la Nato avesse agito senza mandato ONU. La Nato ha, comunque già messo sul conto la possibilità e probabilità di un terzo conflitto mondiale, anche se ci tiene ad apparire di agire per ragioni e sentimenti umanitari. Le illusioni sono belle, ma non appagano. Prima o poi, anche i leader russi e cinesi si verranno a trovare nella stessa situazione di Saddam Hussein, di Gheddafi, di Assad e Hosni Mubarak, che, per sua fortuna, proprio oggi, ha riacquistato la sua libertà. Obama dichiara al mondo che non attaccherà più via terra, ma di privilegiare una tattica di attacco del tipo di quella usata in Kosovo. Non più via terra, dalla Giordania, come era stato dapprima ventilato, ma con incursioni aeree notturne tramite i velivoli invisibili ai radar, trattati con tecnologia Stelth. L'esercito è già stato messo in stato di mobilitazione. Una flotta navale si sta dirigendo nelle acque territoriali della Siria. Queste notizie sono alquanto contraddittorie con altre che provengono dal fronte con la Giordania, secondo cui una intera divisione dell'esercito usa, sarebbe già penetrata in territorio siriano. Gli uomini continueranno a morire come mosche. Una guerra che stava per finire, si trasformerà in un evento catastrofico. In Corea del nord gli americani, nella guerra degli anni cinquanta, fecero circa tre milioni di morti. In Vietnam la guerra falciò due milioni di vite, in Iraq, più di 900,000. Probabilmente, l'attacco al cuore della Siria, non avverrà solo via mare, ma anche via terra. Il bacino del Mediterraneo, il mare nostrum dei romani, considerato la culla della civiltà, rischia di divenire anche la sua tomba. Le ombre lunghe dell’apocalisse si stanno espandendo sul pianeta Terra. Forse non tutte le guerre del terzo millennio si risolvono in amene passeggiate. Dallo scatolone degli effetti personali, i militari della Nato potrebbero estrarre, a loro insaputa, qualche amara sorpresa!

Consiglio la lettura di questo articolo sull'uso di armi chimiche in Siria.

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