Di Andrea Atzori
Dopo le primavere arabe e quella Ucraina, gli USA mettono in cantiere quella cinese. Ma con ben altre implicazioni.
La piovra americana ha già esteso i suoi tentacoli anche sulla Cina. Da qualche settimana, ormai, le istituzioni del potere ad Hong Kong, sono sotto l’incubo di un attacco di massa da parte di organizzazioni fomentate direttamente da Washington. Il capo di queste sollevazione popolare è un cardinale ottantenne della chiesa di Roma, di nome Joseph Zen-Kiung.
Il leader della rivolta è un quattordicenne, cioè un adolescente, un minorenne, probabilmente bisognoso di essere affidato alle strutture pubbliche del suo paese per essere sottoposto a cure mediche di riabilitazione alla vita sociale.
Dopo il mondo arabo e l’Ucraina, anche la Cina viene sottoposta allo stesso metodo di destabilizzazione istituzionale già in essere in ogni parte del mondo non ancora soggiogato dal tallone militare occidentale. Eppure la Cina è una superpotenza, con un’economia in pieno sviluppo, con in mano quasi tutto lo stratosferico debito pubblico americano. Un paese che, solo volendo, potrebbe prendersi il lusso, non solo di non di subire sanzioni economiche dagli USA, ma di applicarle anzi, con effetti catastrofici, impedendo a costoro di accedere al mercato del lavoro in Cina, ed espropriandoli anche di tutte le industrie già costruite da loro sul territorio cinese.
Una perdita incalcolabile non solo in termini di infrastrutture e stabilimenti, ma anche di affari, di import-export, cioè bilancia commerciale tra i due paesi. E’ quello stesso rapporto di interscambio commerciale e di investimenti industriali che ha segnato il destino dei due Marò italiani in India. Gli Stati Uniti d’America sono un gigante con le gambe molli, nel suo confronto geopolitico e militare con la Cina. Ciononostante non desistono nel loro piano di aggressione e dominio sull’intero pianeta, ben sapendo di essere ormai arrivati ai ferri corti con altre superpotenze nucleari la cui forza non da adito ad alcuna possibilità di speranza circa l’esito di un tale scontro.
Oggi, l’occidente è un emisfero concretamente, in guerra in tante aree del mondo e potenzialmente in tante altre. Nel medio ed estremo oriente e, persino, nel cuore stesso dell’Europa. Dovunque esista, la possibilità reale che l’evoluzione civile ed il progresso tecnologico, possa loro far perdere il predominio assoluto nel settore economico e finanziario od in quello delle risorse energetiche, gli occidentali cominciano subito a sbraitare ai quattro venti, che le libertà democratiche sono a rischio, che le massi popolari subiscono la repressione del potere costituito e che urge subito un intervento militare in loro difesa.
E’ un sistema sperimentato non solo in medio oriente, per l’importanza delle risorse petrolifere di cui questi territori sono ricchissimi, ma anche in Africa settentrionale per la sua importanza Geopolitica, in Ucraina anch’essa per la sua funzione di cuscinetto nell’impatto tra oriente ed occidente, in sud America ormai in procinto di svincolarsi dalla stretta economica in cui il vicino nord l’aveva imprigionata senza speranza. A dispetto dei sogni occidentali, il mondo moderno è immerso in uno stato fluido di evoluzione incessante, anche a dispetto della crisi economica globale ed inarrestabile.
Il metodo collaudato storicamente dai regimi europei, per conseguire lo scopo di arginare l’avanzata economica e sociale delle masse popolari è sempre lo stesso. Guerre devastanti che oggi significano ordigni bellici di violenza catastrofica inaudita. E’ questo l’unico sistema vincente per bloccare il processo di crescita esteso a territori e popolazioni sempre più grandi. Insomma, non solo mantenere lo status quo, ma, addirittura tornare indietro nel tempo verso la miseria, la povertà più assoluta.
Questa di Hong kong è solo il primo assaggio di un’aggressione che non solo non si fermerà ma che è destinata ad estendersi in misura esponenziale. La Cina sa che non è il caso di farsi illusioni e che il nemico è di quelli che non si rassegnano tanto facilmente. Anzi non si arrendono mai. Perché il loro scopo è solo quello di eliminare ogni traccia dell’avanzamento e della crescita non solo economica ma anche sociale. I principi di libertà e democrazia non hanno alcun significato e valore in questa lotta per la sopravvivenza di Nazioni che affondano le loro radici nella notte dei tempi. Il bene a rischio è di quelli che superano, in quanto a primarietà e prevalenza, tutti gli altri. Quindi anche quelli relativi alla forma di regime. Un paese a rischio invasione straniera, potrebbe anche decidere di rinunciare alle garanzie democratiche e attribuire poteri assoluti al suo governo se questo fosse necessario per salvaguardarne l’indipendenza e la sovranità nazionale.
Tutti sappiamo quanto l’occidente sia refrattario all’affermazione di questi valori e la stessa ostinazione che contrassegna i governi in questa pervicacia nel voler sottomettere altri paesi, privandoli della sovranità nazionale, ne sono una prova evidentissima. All’interno delle comunità nazionali occidentali, esiste un’intolleranza patologica alla democrazia ed in particolare al suo principio fondamentale, quello di uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Un cittadino occidentale, di qualunque nazione si tratti, non è libero di scegliersi lui la professione od il mestiere che preferisce. In una parola. Non può essere l’artefice del proprio destino. Ancora tutto l’aggregato sociale è retto da principi e tradizioni tramandate dai secoli più bui della storia antica, quella del basso ed alto medioevo.
Ordini e corporazioni sono la base organizzativa ancora imperante e da cui non è assolutamente possibile deviare. La forza del clericalismo e delle massonerie funziona come la legge di gravitazione universale. E’ quella che tiene unito tutto il sistema. Le loro interconnessioni con le organizzazioni criminali sono un altro portato delle età moderne. Politica, centri di potere e mafie sono ormai un’unica, medesima entità. La cristallizzazione sociale è tanta che, ciò che determina il reddito del cittadino occidentale è quello stesso della sua famiglia di appartenenza. Nulla si crea e niente si distrugge. Proprio come nelle leggi fisiche. Proprio come nelle elementari forme di organizzazione dei compiti e del lavoro che regna dentro ad una colonia di insetti. I lavoratori sono destinati a sacrificarsi per poco o niente al solo scopo di ingrassare ed arricchire i soliti privilegiati sociali. La lotta politica si è concentrata quasi esclusivamente, nella pretesa senza senso dei datori di lavoro, di costringere i dipendenti a lavorare gratis.
Dopo una gioventù trascorsa negli studi, nelle rinunce e nelle privazioni, un giovane non figlio di……, che abbia le capacità di conseguire un titolo di studio e voglia avviarsi verso l’esercizio di una professione, sperimenterà sulla sua pelle le difficoltà impressionanti di una tale impresa. Il fenomeno della fuga dei cervelli all’estero ne è solo un esempio lampante sì ma non unico. In quanto si tratta di una realtà molto più vasta. In Italia, sono, addirittura, arrivati al punto da truccare tutti i concorsi pubblici, con la complicità e la connivenza di tutte le istituzioni e le autorità. Atti che costituiscono reati gravissimi compiuti e commessi, con la benedizione delle massime cariche clericali, addirittura giustificandole come volontà trascendente di entità divine. Sarebbe questa la forma di democrazia superiore di cui sarebbe depositario l’occidente?
Gli attacchi dei governi al potere, all’art.3 della nostra costituzione si sprecano. Lo vorrebbero eliminare al più presto, solo perché questo avrebbe il potere di farli sentire molto più tranquilli nell’opera di ricostruzione di un ordine sociale di stampo medioevale. Il c.d. nuovo ordine mondiale concepito da menti deliranti dei vertici delle organizzazioni internazionali occidentali, consiste proprio in questo. Eliminare dalle costituzioni moderne europee uscite dall’esito dell’ultimo conflitto mondiale, articoli come questo sul principio di uguaglianza contenuto nella nostra norma fondamentale.
Non solo, ma gli scandali Wikileaks, rivelati da Julian Assange e NCA da Edward Snowden, ci fanno capire anche quanto gli Stati Uniti siano poco rispettosi anche di altri principi democratici come quello della libertà di espressione e manifestazione del pensiero nonché quello non meno importante del diritto di ogni cittadino alla propria privacy. Insomma, stiamo in pace, l’America non è un tempio e un vessillo di democrazia e libertà, come vorrebbero farci credere i mass media occidentali collusi con il potere, ma tutto il contrario.
L’occidente ha già smantellato i presidi di democrazia contenuti nelle proprie legislazioni, tanto che anche internet, finora isola felice ed incontaminata, sta già subendo feroci attacchi alla sua posizione di tranquilla oasi di pace e garanzia di libertà. Con tutto il mondo spiato ed intercettato da satelliti e super computer, quale possa mai essere la paura di un attentato alla democrazia rappresentato dalla Cina, tale da giustificare una rivolta popolare di adolescenti votati alla morte e conseguente guerra con i crociati occidentali è e rimane un mistero insondabile.
Per renderci conto di quanto la democrazia sia solo un'illusione ottica in occidente, è sufficiente riflettere un attimo sul fatto che in Italia è in vigore da oltre dieci anni una legge elettorale (Porcellum), dichiarata incostituzionale dalla Consulta e che non solo non ci si decide a sostituire seguendo le indicazioni fornite dalla corte nella sua sentenza. Anzi si sta facendo di tutto per introdurre un sistema persino peggiore che toglie al cittadino il potere di scegliere i suoi rappresentanti nelle massime istituzioni nazionali. Con questi governi, abbiamo assistito a scene indecorose di parlamentari e ministri scelti tra le donne di piacere dei vari leader politici, in particolare di Berlusconi.
La mia impressione personale è che le forze autoritarie e reazionarie abbiano preso il sopravvento in ogni nazione occidentale, sia in Europa che negli Stati Uniti. In particolare dopo la vittoria nella guerra fredda che opponeva l’occidente all’URSS. La democrazia è rimasta e sopravvive solo come forma di velleitarismo senza senso sfruttato per fini demagogici e per interessi di predominio geopolitico in particolari aree del pianeta ancora restie ad affrontare un conflitto mondiale per il timore della forza devastante delle moderne armi nucleari, che non lascerebbero sul terreno né vincitori né vinti.
Strano che siano proprio i popoli in via di sviluppo ad averne un sacro terrore e non quelli ricchi e potenti che coltivano il senso alto della superiorità della loro razza e stirpe sulle altre. Anche in questo l’uomo è un essere che non cesserà mai abbastanza di stupire.